Dicembre 2, 2024

NUMERO 14 / dicembre 2023

NUMERO 14 / dicembre 2023

MONOGRAFICO

Illuminismo e cristianesimo nell’Europa del Settecento

a cura di Gian Paolo Romagnani

In questo numero:

Introduzione

Non si può dire che la storia religiosa abbia goduto di buona fortuna fra i settecentisti italiani. La riscoperta del XVIII secolo – assai trascurato dalla storiografia ottocentesca e anche da quella del primo Novecento almeno fino agli anni Trenta – si è infatti accompagnata alla riscoperta e valorizzazione dei Lumi e quindi della cultura progressista, laica e razionalista, ostile estranea al sacro e alla religione. I presupposti ideali della maggior parte dei settecentisti attivi nella seconda metà del secolo scorso, del resto, affondavano le radici proprio in quella tradizione di pensiero.

Dalla “République des Lettres” all’Illuminismo: religione e ateismo tra tolleranza e propaganda

Ogni discorso sull’illuminismo è – quasi inevitabilmente – condizionato da presupposti ideologici che riguardano l’oggi. Per lo storico la difficoltà resta quella di dar conto delle diversità interne di un grande movimento plurale senza rinunciare a individuare la sua dimensione unitaria e fondante. La questione religiosa resta uno dei punti centrali da chiarire, riconoscendo come un vettore decisivo le reazioni al processo di confessionalizzazione che aveva caratterizzato l’Europa cinque-seicentesca: una reazione che sfociò talora in un rifiuto radicale della tradizione religiosa ma talaltra in spregiudicati tentativi di ripensamento della teologia cristiana. Ciò non toglie che il manifestarsi di un pensiero francamente e positivamente ateistico fu una delle grandi novità del Settecento europeo e particolarmente francese: un ateismo filosofico che fu ben lungi dall’egemonizzare la cultura illuministica ma ne rappresentò una delle punte caratterizzanti e produsse onde destinate a propagarsi nel tempo.

Parole chiave: illuminismo, Repubblica delle Lettere, tolleranza, religione, ateismo, opinione pubblica.

Any discourse on the Enlightenment is – almost inevitably – conditioned by ideological assumptions concerning today. From an historical perspective the difficulty remains that of accounting for the internal diversities of a great plural movement without, however, renouncing the identification of its unitary and founding dimension. The religious question remains one of the central points to be clarified: the author indicates as a decisive vector the reactions to the process of confessionalisation that had marked 16th-17th century Europe. These reactions sometimes resulted in a radical rejection of religious tradition, but in other cases in fearless attempts to rethink Christian theology. Nevertheless, the manifestation of a frank and positively atheistic thought was one of the great novelties of the European and particularly French eighteenth century: a philosophical atheism that was far from dominat- ing Enlightenment culture, but represented one of its distinguishing features and produced waves destined to spread for a long time.

Keywords: Enlightenment, Republic of Letters, tolerance, religion, atheism, public opinion.

Illuminismo e demonologia tra Stati tedeschi e italiani. Protestanti e cattolici di fronte al “disincanto del mondo

L’articolo prende in considerazione la critica alla demonologia tradizionale avanzata da alcuni fisici e medici settecenteschi, di lingua tedesca e italiana. Un primo obiettivo del testo è quello di valorizzare fonti finora trascurate, come i Gespenster-Gutachten (perizie sui fantasmi) e l’enciclopedia pubblicata da Johann Heinrich Zedler a partire dal 1732. Un secondo obiettivo è quello di indagare l’influsso del fattore confessionale su queste fonti, ovvero il rapporto tra la critica alla demonologia avanzata in ambienti scientifici cattolici e quella di area protestante.

Parole chiave: Illuminismo, demonologia, Italia, Germania, fisica, medicina.

The article examines the criticism of traditional demonology made by some eight- eenth-century German-speaking and Italian-speaking physicists and physicians. A first aim is to give more importance to sources that have been neglected up to now, such as the Gespenster-Gutachten (expert reports on ghosts) and the encyclopaedia published by Johann Heinrich Zedler starting from 1732. A second objective is to investigate the influence of the confessional factor on these sources and the relationship between the opposition to traditional demonology proper to Catholic scientific circles and that of the Protestant area.

Keywords: Enlightenment, demonology, Italy, Germany, physics, medicine.

Teologia, filosofia ed echi illuministici nella Ginevra del Settecento

L’articolo affronta la tematica del rapporto tra protestantesimo e illuminismo a partire dal caso della chiesa di Ginevra che fu, nel corso del Settecento, un vero e proprio laboratorio teologico nel quale la tradizione riformata fu rielaborata sotto la spinta delle nuove istanze filo- sofiche, antropologiche e morali. Diviso in due parti, esso presenta nella prima il distacco pro- gressivo dal modello della scolastica protestante che maturò non senza difficoltà nei primi decen- ni del secolo grazie soprattutto all’opera del pastore e professore Jean-Alphonse Turrettini, che contribuì in maniera decisiva a sfoltire le dottrine teologiche dal linguaggio e dalle “sottigliezze” della teologia ortodossa. La seconda parte, il cui punto di partenza è l’articolo Genève dell’Encyclopédie e le reazioni che suscitò nella chiesa ginevrina, mostra come venne gestita l’eredità lasciata da Turrettini nei decenni successivi, quelli in cui le frange più radicali della cultura illuministica approfondirono la critica del cristianesimo, contribuendo indirettamente ad accentuare la reazione apologetica degli ambienti ecclesiastici.

Parole chiave: Ginevra, apologetica protestante, deismo, cristologia, tolleranza, teologia natura- le.

The article addresses the issue of the relationship between Protestantism and the Enlightenment starting from the case of the Church of Geneva, during the 18th century a veritable theological laboratory, in which the Reformed tradition was reworked under the impetus of new philosophical, anthropological and moral ideas. Divided into two parts, it first presents the progressive detachment from the model of Protestant scholasticism that, not without difficulty, matured in the first decades of the century thanks above all to the work of the pastor and professor Jean-Alphonse Turrettini, who contributed decisively to stripping from the theological doctrines the language and ‘subtleties’ of orthodox theology. The second part, whose starting point is the article «Genève» in the Encyclopédie and the reac- tions it provoked in the Genevan church, shows how the legacy left by Turrettini was handled in the following decades, those in which the more radical fringes of Enlightenment culture deepened their critique of Christianity, indirectly contributing to accentuate the apologetic reaction of ecclesiastical circles.

Keywords: Geneva, Protestant apologetics, deism, Christology, tolerance, natural theology

Il calvinismo ginevrino del Settecento e la sua pericolosa frequentazione col deismo: l’emblematico caso di André-Robert Vaudenet fra teologia e senso comune

Ginevra, nel passaggio fra il Seicento e il Settecento, vedrà allentarsi la stretta dogmatica imposta dalla Formula Consensus. Dopo la scomparsa nel 1687 del teologo François Turretti- ni, l’ascesa del figlio Jean-Alphonse si caratterizzerà per una visione liberale e post-ortodossa del calvinismo. Quest’ultimo lavorerà per una “internazionale protestante” e proporrà una teologia innovatrice, tollerante e aperta all’Europa del Lumi. Ma fino a che punto poteva estendersi questa tolleranza? Attraverso lo studio delle vicende processuali André-Robert Vaudenet, condotta sui manoscritti dell’Archivio di Stato di Ginevra, si scoprirà come essa fosse una coperta troppo corta, che escludeva atei, deisti e semplici sostenitori della religione naturale. Nulla tuttavia poteva mettere argine alla nuova temperie culturale settecentesca. Così, a poco più di mezzo secolo dalla scomparsa di François Turrettini, fra dissimulatori e teologi sem- pre più razionali, accadeva che Ginevra venisse addirittura lodata nell’Encyclopédie, da un interessato D’Alembert, come la “città del deismo”.

Parole chiave: Turrettini, Vaudenet, calvinismo, Illuminismo, deismo, tolleranza.

In the transition between the seventeenth and the eighteenth century, Geneva saw the dogmatic stricture imposed by the Formula Consensus loosen its hold. After the death of the theologian François Turrettini in 1687, the rise of his son Jean-Alphonse was to be characterized by a liberal and post-Orthodox vision of Calvinism. The latter would work for a “Protestant international” and propose an innovative theology that was tolerant and open to the Europe of the Enlightenment. But how far could this tolerance extend? A study of the André-Robert Vaudenet trial papers among the manuscripts in the Geneva State Ar- chives reveals that the tolerance was inadequate and excluded atheists, deists and simple supporters of natural religion. However, nothing could curb the new eighteenth-century cultural climate. Thus, a little more than half a century after the disappearance of François Turrettini, amid dissemblers and rational theologians, Geneva even came to be praised in the Encyclopédie, by an interested D’Alembert, as the “city of deism”.

Keywords: Turrettini, Vaudenet, Calvinism, Enlightenment, deism, toleration.

Jacques Brez fra storiografia, storia naturale e teologia, attraverso la sua corrispondenza inedita (1790-1796)

L’autore si sofferma sul soggiorno neerlandese del pastore valdese illuminista Jacques Brez, utilizzando come fonte le sue inedite corrispondenze con i savants protestanti Jean Senebier e Jean-Henri van Swinden, oltre che con i responsabili del Comité vaudois delle chiese vallone. Incrociando questi carteggi con la rilettura delle opere pubblicate da Brez e con i manoscritti dei suoi inediti emergono con evidenza le ragioni che lo opposero da un lato al Comitato vallone e dall’altro alla Tavola valdese. Profondamente influenzato dal pensiero di Rousseau, Brez rilegge infatti la storia degli antichi valdesi esaltandone la sobrietà e le semplici virtù e prendendo le distanze dai teologi della Riforma. Di qui l’accusa di eterodossia rivoltagli dai pastori neerlandesi.

Parole chiave: Jacques Brez, J.H. van Switen, J. Senebier, valdesi, storiografia, Paesi Bassi, chiese vallone, corrispondenza.

The author dwells on the stay in Holland of the Enlightenment Waldensian pastor Jacques Brez, using as a source his unpublished correspondence with the Protestant savants Jean Senebier and Jean-Henri van Swinden, as well as with the heads of the Comité vaudois of the Walloon Churches. By cross-referencing this correspondence with a re-reading of the works published by Brez and with the manuscripts of his unpublished works, the reasons for the conflict that opposed him on the one hand to the Walloon Committee and, on the other, to the Waldensian Board emerge clearly. Profoundly influenced by Rousseau’s thought, Brez re-reads the history of the ancient Waldensians, exalting their sobriety and simple virtues and distancing himself from the theologians of the Reformation. Hence the accusation of heterodoxy pinned on him by the Dutch pastors.

Keywords: Jacques Brez, J.H. van Switen, J. Senebier, Waldenses, historiography, Nether- lands, Walloon Churches, correspondence.

Note e documenti

DANIEL TOTI;   Jean-Paul Perrin e l’Histoire des Vaudois: un caso di damnatio memoriae?

Rassegne e discussioni

A 500 anni dalla nascita di Gabriele Paleotti: rileggere la biografia di Paolo Prodi

VINCENZO LAVENIA, Introduzione

OTTAVIA NICCOLI, ADRIANO PROSPERI, GABRIELLA ZARRI, contributi;

Percorsi storici

Per Chiara Frugoni (1940-2022)

FRANCESCO TORCHIANI, Introduzione;

ALESSANDRO BARBERO, Chiara Frugoni: la vita quotidiana,gli oggetti,i bambini,le donne,le invenzioni;

ANDRÉ VAUCHEZ, Chiara Frugoni et la “Question franciscaine”;

Recensioni

Peter Biller, Lucy J. Sackville , (a cura di) Inquisition and Knowledge, 1200-1700 (R. Mussinatto);

Oliver Fatio, Le pasteur Ottaviano Mei et sa bibliothèque (vers 1548-1619) (M. Fratini);

D.L. Noorlande, Heaven’s Wrath. The Protestant Reformation and the Dutch West India Company in the Atlantic World, e Stephen Staggs, Calvinists and Indians in the Northeastern Woodlands (M. Valente);

Pierre Geymet – Pastore valdese e uomo di governo (1753-1822) – Atti del Convegno di studi (Pinerolo, 4 settembre 2022), (M. Bettassa);

L. Jalabert e J. Léonard (a cura di), Les Protestantismes en Lorraine. XVIe-XXIe siècle, (S. Negruzzo);

Francesca Sofia , Histoire de la correspondance de Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi. Avec l’inventaire des lettres reçues et envoyées (1793-1842) , (G.P. Romagnani);

Vita della Società

Relazione del Seggio della Società di Studi Valdesi – Anno 2022/2023