NUMERO 08 / dicembre 2020

NUMERO 08 / dicembre 2020

MONOGRAFICO 

Amore e sessualità nell’età medievale e moderna

a cura di Lucia Felici

In questo numero:

Dall’ amore mistico all’amore “regolato” (XII-XV secolo)

L’ Autore analizza fonti agiografiche e trattati di tipo parenetico e spirituale prodotti tra XII e XV secolo nell’Occidente medio latino allo scopo di rintracciarvi le connotazioni semantiche e le trasformazioni culturali presenti nella descrizione del rapporto amoroso tra Dio e gli esseri umani. Dopo aver rilevato, a partire dall’ambiente colto del XII secolo, una progressiva insistenza sul rapporto amoroso tra Dio e l’uomo tale da includere lo scambio di gesti affettuosi, l’A. insegue tale tematica in testi più tardi (XIV-XV secolo) destinati a laici e laiche. Attraverso la ricostruzio-ne di due casi di studio precisi (Giovanni Colombini e i gesuati; Giovanni Dominici e Bartolo-mea degli Alberti), mostra la circolazione e il volgarizzamento di quelle tematiche, evidenziando come, ormai nel XV secolo, gli uomini di Chiesa predisposero anche gli strumenti concettuali giu-sti per impedire che la sequela letterale di un simile modello di comportamento che, per brevità, potremmo definire sponsale tra Cristo e gli esseri umani, potesse alimentare scelte religiose individuali non controllabili e non controllate dal clero.

Parole chiave: amore divino, Medioevo, volgarizzamenti, Giovanni Colombini, Giovanni Dominici, controllo delle coscienze.

The author analyzes some hagiographic sources and some parenetic and spiritual trea-tises ‒ produced between the 12th and 15th centuries in the Middle Latin West ‒ in order to trace the semantic connotations and the cultural transformations found in the descrip-tion of the loving relationship between God and human beings. After having noted a pro-gressive insistence, starting in the learned environment of the 12th century, on the loving relationship between God and man to the extent of including the exchange of affectionate gestures, the Author follows this theme in later texts (14th and 15th centuries) written for lay people. Through a reconstruction in two precise case studies (Giovanni Colombini and the Jesuats; Giovanni Dominici and Bartolomea degli Alberti), the circulation of those themes is shown, highlighting how already in the 15th century the men of the Church de-vised also the right conceptual tools to prevent the literal following of a model of behavior which, for brevity, we could define as spousal between Christ and human beings. This could generate individual religious choices that were uncontrollable and in fact not con-trolled by the clergy, representing a serious threat to the Catholic establishment.

Keywords: God’s love, Middle Ages, vernacularizations, Giovanni Colombini,  Giovanni Dominici, control over consciences.

 Tornare ad Adamo ed Eva. Appunti per una ricerca

La vicenda di Adamo ed Eva narrata in Genesi ha costituito un modello dalla potente ca-pacità di plasmazione degli immaginari e delle pratiche. Sulla sua base, si è giustificato per secoli un assetto sperequato delle relazioni fra i sessi. Esplorare l’utilizzo della storia dei progenitori nella letteratura teologico-morale fra tardo Medioevo ed età moderna può contribuire a disinne-scare il potenziale normativo cercato ancora oggi nell’assunto di atemporalità e validità univer-sale della legge di natura, data come unica organizzatrice delle relazioni sessuate. Come si evince da sensibilità storiografiche emerse negli ultimi due decenni, e qui passate in rassegna, il risvolto delle ricerche che affondano in questi ambiti tematici è inevitabilmente civile, perché fa emergere come appartenenza di genere e vissuto della corporeità sessuata abbiano, nel corso dei secoli, for-temente determinato una disparità di accesso alla civitas e di possibilità di vita all’interno di essa.

Parole chiave: Genesi, cittadinanza, sessualità, matrimonio, natura.

The story of Adam and Eve narrated in Genesis has constituted a model with a pow-erful capacity for shaping imaginaries and practices. On its basis, an unequal order of rela-tions between the sexes has been justified for centuries. Exploring the use of the story of man’s progenitors in the theological-moral literature between the late Middle Ages and the early modern age can help to defuse the normative potential still sought today in the as-sumption that the law of nature, given as the only organizer of sexual relations, is timeless and universally valid. As can be seen from the historiographical trends that have emerged in the last two decades ‒ reviewed here ‒ the implication of the researches that go into these thematic areas deeply is inevitably civil. They in fact contribute to showing how, over the centuries, gender and the way sexual corporeity is experienced, has determined unequal ac-cess to the civitas.

Keywords: Genesis, citizenship, sexuality, marriage, nature.

Ateismo e sodomia nella Repubblica di Venezia: ancora sul caso di Francesco Calcagno (1528-1550)

Nel saggio si analizza il caso dell’ex benedettino di Brescia Francesco Calcagno, condan-nato a morte nel 1550 dal Consiglio dei Dieci della Repubblica di Venezia per eresia, sodomia e bestemmia. Attraverso la disamina della vicenda processuale e delle fonti del suo pensiero si getta luce sui meccanismi della giustizia penale nella Serenissima e sul fenomeno dell’ateismo e del li-bertinismo nel Cinquecento.

Parole chiave: libertinismo, sodomia, ateismo, filosofia naturalistica, omosessualità, Inquisizione romana, Repubblica di Venezia, eresia.

 

The article analyses the case of the former Benedictine monk from Brescia Francesco Calcagno, condemned to death for heresy, sodomy and blasphemy by the Council of Ten of the Republic of Venice in 1550. Through an examination of the trial and the sources of his thought, it throws light on the workings of criminal justice in La Serenissima and on the phenomenon of atheism and libertinism in the 16th century.

Keywords: libertinism, sodomy, atheism, naturalistic philosophy, homosexuality, Roman Inquisition, Venetian Republic, heresy.

Genere, conversioni religiose e sessualità nel Mediterraneo del Cinquecento

Susanna Daza, una donna morisca processata dall’Inquisizione spagnola in Sicilia nella seconda metà del Cinquecento, tornò all’islam e si convertì poi all’ebraismo, a seguito delle sue relazioni con un musulmano prima e, successivamente, con un ebreo. Visse poi una vita sessuale disinibita, praticando al contempo una religiosità ibrida che univa elementi rituali di tutte le fedi a cui era stata esposta, dandosi infine, secondo le fonti inquisitoriali, alla pratica delle arti magiche. Il caso consente di analizzare come le dinamiche di genere condizionassero il discipli-namento delle conversioni religiose. Susanna pagò infatti per avere compiuto le sue scelte di fede senza ricercare il supporto di reti di protezione maschile o nuove forme di appartenenza sociale. Permette poi di riflettere sul fenomeno delle conversioni multiple e il loro ruolo nello sviluppo di approcci eterodossi nei confronti delle religioni istituzionalizzate. Infine, aiuta a esplorare le re-lazioni fra trasgressioni sessuali e approcci anticonvenzionali alle materie di fede.

Parole chiave: Inquisizione spagnola, islamismo, magia, ebraismo, conversioni, gender history.

Susanna Daza was a Morisco woman tried by the Spanish Inquisition in Sicily in the second half of the 16th century. After having a relationship with a Muslim man, she con-verted to Islam. She then had an affair with a Jew and abandoned the Muslim faith for Ju-daism. Once this affair was over, she lived an uninhibited sexual life, practicing a hybrid religion that melded the ritual elements in all the Abrahamic religions. According to inquis-itorial sources, she eventually devoted herself to the practice of magic. This case allows us to analyse how gender dynamics shaped the control over religious conversions. As a woman, Susanna paid the price for making independent choices in matters of faith, seeking neither the support of male protectors nor inclusion within new social networks. Moreover, her experience sheds light on the phenomenon of multiple conversions and on their influence on the development of unorthodox approaches towards institutionalized faiths. Finally, it helps in exploring the relationship between sexual transgressions and unconventional atti-tudes to religion.

Keywords: Spanish Inquisition, Islamism, magic, Judaism, conversions, gender history.

«Volse gl’occhi verso l’immagine del crocifisso». Sodomia, conforto e patibolo nella Bologna del XVIII secolo

 Nella Bologna del XVIII secolo viene consumata l’ultima condanna a morte di un pesci-vendolo sodomita. Confortato nelle ultime ore prima del patibolo, aiutato nel pentimento sincero attraverso l’aiuto dei confratelli della Morte, il reo si consegna allo spettacolo della giustizia. Tra retorica e pratica, l’esperienza processuale sulla sodomia nei primi decenni del Settecento ci mo-stra ancora una volta la complessa realtà culturale e sociale in cui il peccato/crimine si consuma e si mostra. Le voci della gente, le liturgie religiose e i racconti dei soggetti ci permettono di riflette-re ancora su identità, corpi e consapevolezze.

Parole chiave: sodomia, Confortatori, pedocriminalità, giustizia.

In 18th-century century Bologna, the last death sentence was carried out on a sodo-mite fishmonger. After being consoled in his final hours before being led to the gallows and assisted in his sincere repentance by the Confraternity of Death (Conforteria della Morte), the offender surrendered himself to the spectacle of justice. Between rhetoric and practice, the sodomy trials in the first decades of the 18th century show once again the complex cul-tural and social reality in which sin/crime was committed and exposed to public view. The voices of the people, the religious liturgies and the stories of the subjects enable us to reflect further on identity, bodies and self-awareness.

Keywords: sodomy, Confraternity, paedocriminality, justice.

 Adescare i fedeli: una “questione di genere”? Preti sollecitanti, sodomia e minori nella riflessione post-tridentina

 Il saggio esplora la questione degli abusi sessuali sui bambini durante la prima età moderna, intrecciando la storia del crimine di sollecitazione in confessione e quella della repressione della sodomia da parte delle tre Inquisizioni cattoliche. Lo scopo di questa ricerca è di dimostrare che le violenze sessuali del clero contro giovani ragazzi furono sanzionate in modo più blando nella Penisola italiana e che la casistica giuridica e teologica minimizzò quel crimine nonostante le disposizioni dei papi della Controriforma.

Parole chiave: abusi sui bambini, clero, sodomia, sollecitazione in confessione, Inquisizione.

The article explores the issue of the sexual abuse of children during the early modern age, intertwining the account of the crime of solicitation in confession with that of the re-pression of sodomy by the three Catholic Inquisitions. The aim of the research is to demonstrate that the sexual violence of the clergy against young boys was sanctioned in a milder form in the Italian peninsula, and that juridical and theological casuistry minimized the crime despite the provisions of the Counter-Reformation popes.

Keywords: child abuses, clerics, sodomy, solicitation in confession, Inquisition.

 L’amore perduto. La ricerca della paternità in antico regime

Prima del XX secolo la paternità poteva solo essere presunta. Ciononostante essa comporta-va l’obbligo per i padri di dare gli alimenti a tutti i figli, illegittimi compresi. Come si riusciva a identificarli? L’articolo punta l’attenzione sulle dichiarazioni di gravidanza richieste alle gravide nubili da alcuni sovrani europei: pur se finalizzate alla conservazione del feto e alla lotta contro aborti e infanticidi, esse consentivano di individuare i padri per costringerli a pagare, senza ri-correre alle formalità di un processo per alimenti, a tutto vantaggio delle madri. Anche le querele per stupro (e nella calvinista Ginevra i processi per paillardises) erano una via giudiziaria utile per la ricerca dei padri. Negli Stati italiani e in Francia, oltre alle autorità giudiziarie e alle forze di polizia, a impegnarsi nella ricerca dei padri furono gli ospedali dove questi bambini ve-nivano abbandonati, perché direttamente interessati a farsi rimborsare le spese. La diminuzione delle tutele giuridiche delle giovani sedotte e incinte nel tardo Settecento contribuì ad attribuire alle madri, anziché ai padri, la responsabilità dei figli illegittimi.

Parole chiave: ricerca della paternità, madri nubili, diritto canonico e civile, alimenti, figli illegittimi.

Before the 20th century, paternity could only be supposed. Nevertheless, it required the fathers to be financially responsible for their legitimate and illegitimate children’s maintenance. How did they manage to identify them? The article focuses on the bastardy statements which some European sovereigns imposed on pregnant single women. Although the main purpose was to prevent abortions and infanticides, those statements enabled ille-gitimate mothers and civic authorities to compel putative fathers to pay for the child’s sup-port, without resorting to a formal lawsuit in court. Even the non-violent rape lawsuits (in Geneva the paillardises lawsuits) were a useful judicial way to seek out fathers. In the Italian states and in France, beside judicial authorities and law enforcement bodies, foundling hos-pitals were especially engaged in finding fathers because directly interested in recouping ex-penditure on supporting illegitimate children. The decrease in the legal protection of se-duced pregnant women at the end of the 18th century contributed to giving the mothers, rather than fathers, the liability for illegitimate children.

Keywords: paternity suits, pregnant single women, canon and civil law, child support, illegitimate children.

Studi

EDOARDO ANGIONE, «Vescovi sogetti al Turco»: la nunziatura di Venezia e i sudditi greci (1605-1617)

Note e documenti

DANIEL TOTI, François Graverol e un manoscritto perduto dell’Inquisizione di Tolosa

VINCENZO TEDESCO, La repressione del valdismo nel Meridione d’Italia nella seconda metà del XVI secolo. Una ricerca sul caso pugliese

Ricordi

MASSIMO FIRPO, Un ricordo di Giuseppe Galasso

FRANCESCA TASCA, Ricordo di Carlo Papini (1933-2020)

EUGENIO BERNARDINI, Carlo Papini editore

BRUNO ROSTAGNO, Giorgio Bouchard. Una vita per una chiesa rinnovata e una società giusta

SUSANNA PEYRONEL RAMBALDI, Giorgio Bouchard, narratore di storia

Lavori in corso

STEFANO COLAVECCHIA, Ius belli e secolarizzazione nell’Europa moderna. Una proposta di studio tra dottrina, linguaggi di guerra e pratiche di tolleranza

Recensioni

Jill Moore, Inquisition and its organisation in Italy, 1250-1350 (F. Tasca);

Vita religiosa al femminile (secoli XIII-XIV) (M.T. Brolis);

Pieter Bruegel the Elder and Religion (M. Fratini);

Barbara A. Kaminska, Pieter Bruegel the Elder. Religious Art for the Urban Community (M. Fratini);

Fruits of Migration: Italian Heterodox Migrants and Central European Culture (M. Albertoni);

Umberto Grassi, Sodoma. Persecuzioni, affetti, pratiche sociali (secoli V-XVIII) (T. Scaramella);

Maria-Cristina Pitassi, Jean-Alphonse Turrettini (1671-1737). Le temps et la culture intellectuelle d’un théologien éclairé (D. Carpanetto);

Stefano Colavecchia, Alberico Gentili e l’Europa. Storia ed eredità di un esule italiano nella prima età moderna (D. Suin)

Vita della Società

Relazione del Seggio della Società di Studi ValdesiAnno 2019-2020